Neva
2009-09-29 18:25:42 UTC
In una recente conversazione sul rapporto eredità / ambiente e
apprendimento, il mio interlocutore ha sostenuto che il DNA determina, oltre
che quelle fisiche, anche le caratteristiche intellettuali e psichiche
peculiari di ciascun individuo e che se è vero che tutti si possono educare
nessuno però
può diventare intellettualmente quello che non è perché i "fondamenti" delle
sue future possibilità e prestazioni intellettuali e psichiche sono tutti
già scritti nel DNA e che, di conseguenza, a ciascuno andrebbe dato il tipo
e il grado di educazione che gli consenta di fare bene quello che può fare
in base, mi sembra di capire, ad una specie di QI scritto nel suo DNA.
Il DNA, in sostanza, mi assicura, "identifica l' individuo in modo univoco"
e identifica anche la razza perché, se si trovano, per esempio, segni di
drepanocitosi o di talassemia si sa subito che origine ha il soggetto.
Il discorso è corretto?
Grazie per la risposta.
Un saluto. Neva
In una recente conversazione sul ng di filosofia il mio interlocutore
affermava
che tutte le potenzialità e capacità mentali e psichiche, i loro fondamenti,
insomma,
sono tuti già iscritti ne DNA di ciascuno e che chi, queste capacità ce l'ha
ce l'ha e chi non cel' ha non ce le avrà mai;
il Dna identifica quella che non si può più
necessarie. Poi altrettanto ovviamente lo psichismo si sviluppa con il
nutrimento dell'esperienza -- così come l'albero avrà più o meno acqua e
più
o meno concime oppure un clima o un altro -- ma i fondamenti sono scritti
nel Dna.
Il Dna identifica l'individuo in modo univoco.
Non per nulla è stato definitivamente scelto, per esempio, per le indagini
di paternità (che altrimenti certi se-dicenti padri erano invece cornuti e
contenti).
Poi, come sa qualunque medico, il Dna identifica quella che non si può più
nominare e che comincia per 'ra' e finisce per 'za'. Se trova per esempio
segni di drepanocitosi o di talassemia ti dice subito che origine ha il
soggetto. I medici di balle non se ne devono raccontare, specie se devono
curare gente di tutte le provenienze.
Appunto, non solo intellettualmente. Il Dna non è acqua (tanto per
ovvio concludere che il seme contiene già tutte le informazioni di base
necessarie. Poi altrettanto ovviamente lo psichismo si sviluppa con il
nutrimento dell'esperienza -- così come l'albero avrà più o meno acqua e
più
o meno concime oppure un clima o un altro -- ma i fondamenti sono scritti
nel Dna.
Il Dna identifica l'individuo in modo univoco.
Non per nulla è stato definitivamente scelto, per esempio, per le indagini
di paternità (che altrimenti certi se-dicenti padri erano invece cornuti e
contenti).
Poi, come sa qualunque medico, il Dna identifica quella che non si può più
nominare e che comincia per 'ra' e finisce per 'za'. Se trova per esempio
segni di drepanocitosi o di talassemia ti dice subito che origine ha il
soggetto. I medici di balle non se ne devono raccontare, specie se devono
curare gente di tutte le provenienze.
apprendimento, il mio interlocutore ha sostenuto che il DNA determina, oltre
che quelle fisiche, anche le caratteristiche intellettuali e psichiche
peculiari di ciascun individuo e che se è vero che tutti si possono educare
nessuno però
può diventare intellettualmente quello che non è perché i "fondamenti" delle
sue future possibilità e prestazioni intellettuali e psichiche sono tutti
già scritti nel DNA e che, di conseguenza, a ciascuno andrebbe dato il tipo
e il grado di educazione che gli consenta di fare bene quello che può fare
in base, mi sembra di capire, ad una specie di QI scritto nel suo DNA.
Il DNA, in sostanza, mi assicura, "identifica l' individuo in modo univoco"
e identifica anche la razza perché, se si trovano, per esempio, segni di
drepanocitosi o di talassemia si sa subito che origine ha il soggetto.
Il discorso è corretto?
Grazie per la risposta.
Un saluto. Neva
In una recente conversazione sul ng di filosofia il mio interlocutore
affermava
che tutte le potenzialità e capacità mentali e psichiche, i loro fondamenti,
insomma,
sono tuti già iscritti ne DNA di ciascuno e che chi, queste capacità ce l'ha
ce l'ha e chi non cel' ha non ce le avrà mai;
il Dna identifica quella che non si può più
nominare e che comincia per 'ra' e finisce per 'za'. Se trova per esempio
segni di drepanocitosi o di talassemia ti dice subito che origine ha il
soggetto. I medici di balle non se ne devono raccontare, specie se devono
curare gente di tutte le provenienze.
dell' individuo sonosegni di drepanocitosi o di talassemia ti dice subito che origine ha il
soggetto. I medici di balle non se ne devono raccontare, specie se devono
curare gente di tutte le provenienze.
Se è vero come è vero che tutto l'albero viene dal seme, allora mi sembra
ovvio concludere che il seme contiene già tutte le informazioni di basenecessarie. Poi altrettanto ovviamente lo psichismo si sviluppa con il
nutrimento dell'esperienza -- così come l'albero avrà più o meno acqua e
più
o meno concime oppure un clima o un altro -- ma i fondamenti sono scritti
nel Dna.
Il Dna identifica l'individuo in modo univoco.
Non per nulla è stato definitivamente scelto, per esempio, per le indagini
di paternità (che altrimenti certi se-dicenti padri erano invece cornuti e
contenti).
Poi, come sa qualunque medico, il Dna identifica quella che non si può più
nominare e che comincia per 'ra' e finisce per 'za'. Se trova per esempio
segni di drepanocitosi o di talassemia ti dice subito che origine ha il
soggetto. I medici di balle non se ne devono raccontare, specie se devono
curare gente di tutte le provenienze.
aggiornare i modi di dire).
Tutti si possono educare -- ed è evidente, ed è quello che si fa o si
cerca
di fare -- ma nessuno diventa quello che non è.
Non c'è verso. Nemmeno delle banalità come la matematica c'è verso di
farle
entrare in teste che non sono "portate" -- talvolta proprio per l'eccesso
di
banalità.
Chiedi anche che ne pensano gli psicologi che ci allietano della loro
presenza.
Il Dna non è acqua >>Tutti si possono educare -- ed è evidente, ed è quello che si fa o si
cerca
di fare -- ma nessuno diventa quello che non è.
Non c'è verso. Nemmeno delle banalità come la matematica c'è verso di
farle
entrare in teste che non sono "portate" -- talvolta proprio per l'eccesso
di
banalità.
Chiedi anche che ne pensano gli psicologi che ci allietano della loro
presenza.
Mi sembra che tu pensi ad un innatismo di tipo platonico, chi nasce
bianco è bianco e chi nasce nero è nero, intellettualmente, intendo.
bianco è bianco e chi nasce nero è nero, intellettualmente, intendo.
Non sapevo che nel DNA, a meno di mutazioni coromosomiche o comunque
visibili nella sua catena,
si potessero leggere anche certe caratteritiche della mente o della
psciche.
Se è vero come è vero che tutto l'albero viene dal seme, allora mi sembravisibili nella sua catena,
si potessero leggere anche certe caratteritiche della mente o della
psciche.
ovvio concludere che il seme contiene già tutte le informazioni di base
necessarie. Poi altrettanto ovviamente lo psichismo si sviluppa con il
nutrimento dell'esperienza -- così come l'albero avrà più o meno acqua e
più
o meno concime oppure un clima o un altro -- ma i fondamenti sono scritti
nel Dna.
Il Dna identifica l'individuo in modo univoco.
Non per nulla è stato definitivamente scelto, per esempio, per le indagini
di paternità (che altrimenti certi se-dicenti padri erano invece cornuti e
contenti).
Poi, come sa qualunque medico, il Dna identifica quella che non si può più
nominare e che comincia per 'ra' e finisce per 'za'. Se trova per esempio
segni di drepanocitosi o di talassemia ti dice subito che origine ha il
soggetto. I medici di balle non se ne devono raccontare, specie se devono
curare gente di tutte le provenienze.