Dalgora Nulla
2008-09-16 08:34:43 UTC
Dal Corriere della Sera di ieri:
http://archiviostorico.corriere.it/2008/settembre/15/Londra_fra_moglie_marito_decide_co_9_080915105.shtml
Londra, fra moglie e marito decide la "sharia"
Le sentenze delle corti coraniche avranno piena validità giuridica
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA - Quando qualche mese fa l'
arcivescovo di Canterbury aveva osservato che "l' adozione in Gran
Bretagna di alcuni aspetti della sharia islamica è inevitabile" era
stato crocifisso da destra e da sinistra. Ma ora il sistema
giudiziario del Regno Unito ha accettato i poteri di giudici islamici
in cause di divorzio, violenza all' interno della famiglia e dispute
finanziarie. Cinque corti che giudicano in base alla legge coranica
sono in funzione a Londra, Birmingham, Manchester, Bradford e Nuneaton
e presto seguiranno Edimburgo e Glasgow. La rete è diretta dallo
sceicco Siddiqi, capo del Muslim Arbitration Tribunal di Nuneaton nel
Warwikshire, che ha spiegato al Sunday Times di aver agito in base
all' Arbitration Act del 1996, la legge britannica che attribuisce
agli arbitrati valore legale se entrambe le parti nella disputa danno
ai giudici il potere di emettere una sentenza nel loro caso. Secondo
l' Arbitration Act il verdetto di una corte islamica è valido e può
essere messo in pratica da un tribunale ordinario del Regno o anche
dall' Alta Corte. Lo sceicco magistrato dice che i primi giudizi sono
stati emessi nell' agosto del 2007 e che da allora sono stati già più
di un centinaio, in materia di divorzio islamico, eredità e liti varie
tra vicini di casa. Siddiqi ha rivelato che sono stati regolati sei
casi di violenza tra coppie sposate, in collaborazione con la polizia.
E ha sottolineato che ai mariti colpevoli di maltrattamenti è stato
imposto di prendere lezioni di "gestione della loro ira" e sono stati
sottoposti alla vigilanza degli anziani della comunità. Dopo la
sentenza della Sharia Court le donne hanno ritirato la denuncia di
fronte alla polizia britannica: fatto più che positivo, ha detto il
giudice islamico, perché si sono salvati dei matrimoni dando alle
coppie una seconda opportunità di cominciare il loro rapporto
matrimoniale. "Ci limitiamo a regolare gli affari della nostra
comunità", ha concluso. Qualcuno ha ricordato che in base allo stesso
principio dell' arbitrato, già prima della legge del 1996 in Gran
Bretagna hanno funzionato corti di diritto ebraico, Jewish Beth Din
per casi di diritto civile. "Se si lasciano lavorare corti ebraiche
non si possono discriminare quelle islamiche", ha osservato il Muslim
Council for Britain. Ma il rischio che nella Gran Bretagna multietnica
si accetti un "sistema legale parallelo" ha fatto levare voci
scandalizzate. Dominic Grieve, ministro ombra conservatore della
Giustizia chiede di sapere "quali tribunali britannici stiano
avallando decisioni di questo genere, perché agiscono al di fuori
della legge". "È semplicemente sconvolgente, nessun arbitrato in base
alla sharia dovrebbe essere accettato o fatto valere dallo Stato
britannico", ha detto il direttore del Centro per la Coesione Sociale.
Tra i casi dibattuti di fronte alla corte coranica di Nuneaton c' è
stata una disputa ereditaria che divideva cinque figli, tre femmine e
due maschi. Il dottor Siddiqi è stato soddisfatto della soluzione:
ripartizione tra i cinque. I suoi giudici hanno assegnato ai maschi il
doppio della cifra attribuita alle donne, perché così stabilirebbe la
sharia. Ma anche il magistrato più alto in grado del regno, Lord Chief
Justice Phillips, approva l' uso della sharia in materia finanziaria e
matrimoniale. Il ragionamento è che è meglio permettere ai musulmani
di decidere secondo la sharia, alla luce del sole, che in segreto. La
Gran Bretagna è stato anche il primo Paese occidentale a lanciare sul
mercato gli sharia bond: obbligazioni che si adeguano alla legge
islamica, contraria agli interessi.
Santevecchi Guido
Pagina 15
(15 settembre 2008) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2008/settembre/15/Londra_fra_moglie_marito_decide_co_9_080915105.shtml
Londra, fra moglie e marito decide la "sharia"
Le sentenze delle corti coraniche avranno piena validità giuridica
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA - Quando qualche mese fa l'
arcivescovo di Canterbury aveva osservato che "l' adozione in Gran
Bretagna di alcuni aspetti della sharia islamica è inevitabile" era
stato crocifisso da destra e da sinistra. Ma ora il sistema
giudiziario del Regno Unito ha accettato i poteri di giudici islamici
in cause di divorzio, violenza all' interno della famiglia e dispute
finanziarie. Cinque corti che giudicano in base alla legge coranica
sono in funzione a Londra, Birmingham, Manchester, Bradford e Nuneaton
e presto seguiranno Edimburgo e Glasgow. La rete è diretta dallo
sceicco Siddiqi, capo del Muslim Arbitration Tribunal di Nuneaton nel
Warwikshire, che ha spiegato al Sunday Times di aver agito in base
all' Arbitration Act del 1996, la legge britannica che attribuisce
agli arbitrati valore legale se entrambe le parti nella disputa danno
ai giudici il potere di emettere una sentenza nel loro caso. Secondo
l' Arbitration Act il verdetto di una corte islamica è valido e può
essere messo in pratica da un tribunale ordinario del Regno o anche
dall' Alta Corte. Lo sceicco magistrato dice che i primi giudizi sono
stati emessi nell' agosto del 2007 e che da allora sono stati già più
di un centinaio, in materia di divorzio islamico, eredità e liti varie
tra vicini di casa. Siddiqi ha rivelato che sono stati regolati sei
casi di violenza tra coppie sposate, in collaborazione con la polizia.
E ha sottolineato che ai mariti colpevoli di maltrattamenti è stato
imposto di prendere lezioni di "gestione della loro ira" e sono stati
sottoposti alla vigilanza degli anziani della comunità. Dopo la
sentenza della Sharia Court le donne hanno ritirato la denuncia di
fronte alla polizia britannica: fatto più che positivo, ha detto il
giudice islamico, perché si sono salvati dei matrimoni dando alle
coppie una seconda opportunità di cominciare il loro rapporto
matrimoniale. "Ci limitiamo a regolare gli affari della nostra
comunità", ha concluso. Qualcuno ha ricordato che in base allo stesso
principio dell' arbitrato, già prima della legge del 1996 in Gran
Bretagna hanno funzionato corti di diritto ebraico, Jewish Beth Din
per casi di diritto civile. "Se si lasciano lavorare corti ebraiche
non si possono discriminare quelle islamiche", ha osservato il Muslim
Council for Britain. Ma il rischio che nella Gran Bretagna multietnica
si accetti un "sistema legale parallelo" ha fatto levare voci
scandalizzate. Dominic Grieve, ministro ombra conservatore della
Giustizia chiede di sapere "quali tribunali britannici stiano
avallando decisioni di questo genere, perché agiscono al di fuori
della legge". "È semplicemente sconvolgente, nessun arbitrato in base
alla sharia dovrebbe essere accettato o fatto valere dallo Stato
britannico", ha detto il direttore del Centro per la Coesione Sociale.
Tra i casi dibattuti di fronte alla corte coranica di Nuneaton c' è
stata una disputa ereditaria che divideva cinque figli, tre femmine e
due maschi. Il dottor Siddiqi è stato soddisfatto della soluzione:
ripartizione tra i cinque. I suoi giudici hanno assegnato ai maschi il
doppio della cifra attribuita alle donne, perché così stabilirebbe la
sharia. Ma anche il magistrato più alto in grado del regno, Lord Chief
Justice Phillips, approva l' uso della sharia in materia finanziaria e
matrimoniale. Il ragionamento è che è meglio permettere ai musulmani
di decidere secondo la sharia, alla luce del sole, che in segreto. La
Gran Bretagna è stato anche il primo Paese occidentale a lanciare sul
mercato gli sharia bond: obbligazioni che si adeguano alla legge
islamica, contraria agli interessi.
Santevecchi Guido
Pagina 15
(15 settembre 2008) - Corriere della Sera