Discussione:
Genetica e cultura
(troppo vecchio per rispondere)
Neva
2010-04-09 16:05:04 UTC
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Esistono delle serie teorie sulla possibilità che alcuni apprendimenti
possano diventare trasmissibili geneticamente?
Non ho conoscenze scientifiche significative e dunque la mia domanda
potrebbe anche
essere stata posta in modo non chiaro rispetto all'argomento che ho proposto
come oggetto della discussione: se così fosse, spero che non sarà comunque
un ostacolo.

Un saluto.

Neva
m.m.
2010-04-15 11:05:10 UTC
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Post by Neva
Esistono delle serie teorie sulla possibilità che alcuni apprendimenti
possano diventare trasmissibili geneticamente?
Gli antropologi culturali hanno da tempo rinunciato a questa
possibilità. Ogni tanto varianti teoriche emergono qua e là, si penso
alla sociobiologia, ma in genere ottengono scarso credito scientifico.
Più facili trovare apprezzamenti per simili teorie fuori
dagll'antropologia culturale, magari come "fondamento" ieologico di
teorie politice (che è poi stata la fine proprio della sociobiologia).
Mi risulta che anche gli etologi, oggi, hanno messo in discussione le
radicali posizioni di Lorenz. Tutto sommato, alla fine, direi di no, che
di teorie serie a riguardo non ve ne sono.
marco
Neva
2010-04-20 08:25:16 UTC
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Post by Neva
Esistono delle serie teorie sulla possibilità che alcuni apprendimenti
possano diventare trasmissibili geneticamente?
Gli antropologi culturali hanno da tempo rinunciato a questa possibilità.
Ogni tanto varianti teoriche emergono qua e là, si penso alla
sociobiologia, ma in genere ottengono scarso credito scientifico. Più
facili trovare apprezzamenti per simili teorie fuori dagll'antropologia
culturale, magari come "fondamento" ieologico di teorie politice (che è
poi stata la fine proprio della sociobiologia).
Neva scrive:

E, come si sa, teorie molto tossiche e perniciose...

Dunque, una cultura è trasmissibile solo nella misura in cui essa viene
coltivata e trasmessa di generazione in generazione?
Un dubbio: e se una società moderna cominciasse ad utilizzare massicciamente
sofisticati e potenti mezzi di comunicazione o comunque di trasmissione di
modelli "culturali" scadenti ma sempre più premiati da una generale
imitazione e apprezzamento sociale, questa progressiva "selezione"
generazionale, privilegiando e premiando la riproduzione di persone con
modelli e comportamenti culturali scadenti e intellettualmente fragili e
dunque facilmente suggestionabili e insicure, magari già tendenzialmente
molto aggressive, non potrebbe, nei tempi che sappiamo necessari per
qualsiasi processo di cambiamento evolutivo, operare come un qualsiasi
fattore di selezione naturale e rendere vincenti, perché maggiormente
adattati a nuovi modelli sociali che, ad esempio, valorizzano il branco
invece del gruppo, l'aggressività e la violenza invece della comunicazione
verbale, culturale ecc., i discendenti di individui, in passato più deboli
rispetto ad una cultura e ad una società di buon livello culturale e civile
e poi vincenti per le mutazioni che sono state premiate?

Un dubbio e un timore, come avrai capito e, spero, anche fantascienza.
Ma perché questo dubbio/timore, provocato da certe situazioni di questo
tempo, si affaccia e si riaffaccia?

Un saluto.

Neva
m.m.
2010-04-21 09:33:52 UTC
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Post by Neva
Dunque, una cultura è trasmissibile solo nella misura in cui essa viene
coltivata e trasmessa di generazione in generazione?
Al momento è l'unica risposta valida per la specie umana
Post by Neva
Un dubbio: e se una società moderna cominciasse ad utilizzare massicciamente
sofisticati e potenti mezzi di comunicazione o comunque di trasmissione di
modelli "culturali" scadenti ma sempre più premiati da una generale
imitazione e apprezzamento sociale, questa progressiva "selezione"
generazionale,
Occorre distinguere. Sino a ieri la risposta sarebbe stata negativa.
Nessun modello culturale avrebbe potuto avere effetti a livello
biologico, per cui qualsiasi situazione, per quanto "solidificata" dalla
tradizione, dalla presenza di modelli culturali e universi simbolici di
qualsiasi tipo avrebbe potuto esser ribaltata, ovvero abbandonata, nel
giro di una sola generazione. Del resto abbiamo molteplici indizi a
riguardo: agli inizi del '900 molti antropologi di estrazione fisica più
che culturale (ma in Europa, a parte la Gran Bretagna, la sola
antropologia era quella di estrazione fisica) ritenevano che alcuni
caratteri fisici, a seguito di una lunga pressione culturale, avessero
ormai raggiunto una costanza e che cambiamenti di modelli culturali non
avessero effetto su tali caratteri. Le esperienze degli immigrati
indicarono il contrario: anche i caratteri fisici reagivano agli stimoli
culturali nuovi (ad esempio: l'alimentazione). Quindi la "selezione" in
senso biologico non c'è. Ovviamente un modello culturale può pesare nel
senso di costruire una personalità, ad esempio una personalità
"tranquilla". Ma mutamenti nel livello culturale hanno subito effetto
nel giro di una generazione e anche meno. Nessun rapporto, quindi, oggi,
tra cultura e mutazioni (non credo sia possibile includere quel
particolare tipo di mutazioni avvenute e trasmissibili per le quali,
spariti certi agenti patogeni, oggi la specie ha, in molti casi, perso
la possibilità di sviluppare forme di autoimmunizzazione verso questi
agenti che non ci sono più).

Ovviamente però questo rapporto è esistito in passato. Soprattutto è
anche possibile che esista in futuro. Uno dei nostri strumenti culturali
è infatti la genetica e certo non possiamo prevedere oggi ove la
genetica, come tecnologia di potenza, possa portarci. Qualcuno
appassionato di filosofia potrebbe leggere Emanuele Severino sul tema
del rapporto tra tecnologia e volontà di potenza. Certamente la genetica
può produrre delle trasformazioni poi trasmissibili geneticamente e
quindi alterando effettivamente la biologia umana, selezionando certi
caratteri che rimarrebbero trasmissibili. Da appassionato di
fantascienza mi vengono in mente una pluralità di esempi. Ma senza
andare lontano immagino che non sia lontano il momento (se già non è poi
realtà) in cui sia possibile alterare aspetti genetici per ovviare per
sempre ad un tipo di malattie. Quindi la tecnologia genetica può, in
linea di principio, produrre alterazioni selettive. Quanto ampie? Al
momento è impossibile dire.
Post by Neva
Un dubbio e un timore, come avrai capito e, spero, anche fantascienza.
Ma perché questo dubbio/timore, provocato da certe situazioni di questo
tempo, si affaccia e si riaffaccia?
Siamo, forse per la prima volta nella storia dell'umanità, in un tempo
nel quale la trasformazione è diventata la norma. La stabilità, a tutti
i livelli, è un disvalore. Questo provoca il vuoto di relazione, di
certezze, di senso, che sperimentiamo quotidianamente. Uno degli esiti
di questo vuoto è la "sindrome" da fine del mondo: temuta o desiderata,
la fine del mondo è una caratteristica del nostro tempo. Da chi aspetta
il SEcondo Avvento, o l'arrivo degli extraterrestri, sino a chiprepara
la fuga dal mondo mediante suicidi collettivi, siamo rpesi, più o meno
tutti, in questa spirale. C'è chi organizza attacchi ai grattacieli con
gli aerei, chi si suicida per raggiungere i marziani, chi distrugge le
risorse ambientali sapendobenissimo che sono irreversibili: in questo
contesto il dubbio, il timore, l'interrogarsi inquieto sul nostro tempo
mi sembra ancora un segno di saggezza.
marco.

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