Post by piotrAttorno al 1300 comincia la "piccola era glaciale", clima
molto rigido causato da un calo dell'attivita' solare, che
dura fino all'ottocento, e che mette a dura prova le
capacita' di sopravvivenza delle popolazioni nord-europee. I
ghiacciai avanzano (quelli del cui ritrarsi oggi ci
lamentiamo con scarsissima memoria storica) e rendono
inabitabili vaste zone.
Si sta diffondendo la consapevolezza che il clima varia
continuamente in modo aleatorio, e che sono comuni sequenze
di annate o troppo siccitose, o troppo fredde, o troppo
piovose, che specialmente in passato, quando l'agricoltura
era di sussistenza, dovevano portare a terribili carestie,
soprattutto dopo un relativamente lungo periodo di annate
"buone" e quindi demograficamente espansive.
Vero. Lo si evince anche leggendo: La Rivoluzione del clima" che
illustra il costante rapporto del clima con l'andamento economico e
demografico, ed anche con guerre e rivoluzioni
Post by piotrPost by ArduinoNell'ottocento questo progresso si accentuò. Naturalmente
il miglioramento non si traduceva in maggiore benessere,
perché rimaneva attivo il sistema: una fetta di polenta
(od una pagnotta) in eccedenza: subito una bocca a
mangiarla.
quando le risorse cominciano a scarseggiare, e' gia' stata
messa al mondo la generazione pletorica che le vedra'
diventare insufficienti nel corso della sua vita, e che per
questo potrebbe risultarne decimata, se innovazioni
tecnologiche sostanziali non vengono messe in atto nel
frattempo.
Esatto. Io dicevo che restavano costantemente poveri nonostante
l'aumento delle risorse, perché con la cresita demografica succedeva che
le risorse "pro capite" fossero sempre al limite minimo della
sussistenza. Poi naturalmente, come hai giustamente aggiunto, la
crescita economica non era una costante, solitamente ogni sette-dieci
anni c'era una piccola crisi (I possidenti terrieri, protestarono contro
gli estensori del catasto Teresiano attuato in lombardia negli anni
antecedenti il 1.756, affermando che dal raccolto medio stimato, andava
dedotto un settimo per l'influenza metereologica) in periodi più lunghi
c'erano le grandi crisi, che potevano essere rivoluzioni causate dal
dissesto economico (La più eclatante quella francese: una popolazione
cresciuta fino a venticinque milioni di abitanti, più del resto d'Europa
esclusa la Russia, si trovò in crisi per apparentemente piccoli dissesti
climatici: Oppure pestilenze (1.348-1.630 le più famose)oppure carestie
che riportavano la popolazione al di sotto dei limiti di tolleranza,
causando spesso anche un successivo breve periodo di benessere che la
prolificità vanificava in una decina di anni.
Post by piotrPost by ArduinoL'enorme numero di esposti ancora nel quinquennio
precedente il 1.907 era un residuo di ben più terribili
epoche precedenti.
Mi pare di ricordare vagamente, forse per qualche film
dell'istituto luce, che ci furono anni di carestia a cavallo
del secolo. Puo' darsi ci sia stato poco prima un piccolo
boom delle nascite. Quando le cose vanno male, le coppie
rimandano i matrimoni. Se le cose migliorano
temporaneamente, si ha un picco di recupero della natalita'.
Se poi le cose ri-peggiorano, e' la carestia, piu' o meno
feroce.
Il periodo 1.873-1.895 era stato di grave ristagno economico (Ed in
Italia conseguentemente di gravi tumulti e repressioni. Il 95-96-97
furono anni buoni, ma il raccolto del grano del 1897 era stato pessimo,
finché ci furono scorte, nessuno se ne accorse, poi scoppiò la crisi del
caro pane, con tumulti in tutta Italia e cannonate sulla folla a Milano.
Post by piotrPotrebbe dipendere dai meccanismi descritti sopra. Si sta
facendo luce recentemente su queste successioni
temporali di abbondanza-carestia, basterebbe trovare i dati.
Mi viene in mente adesso che nel 1883 esplode il krakatoa,
si valuta che per un po' di tempo l'irradiazione solare sia
diminuita del 20-25 per cento, per cui per qualche anno
successivo sicuramente ci sara' stato a livello globale un
calo di produttivita' agricola. Ecco, questo potrebbe aver
scatenato un ciclo di compressione demografica e ritardati
matrimoni, seguito da un'espansione sotto forma di piccolo
boom di natalita', con conseguente crisi da sovappopolazione
attorno al 1900. In fin dei conti il boom delle nascite
degli anni '50-'60 segue la fine della guerra di almeno una
decina d'anni.
Potrebbe essere un'idea?
Altro che idea, io penso che sia così che si deve esaminare la storia.
Post by piotrDa verificare.
Per il 1.900 direi che la verifica sia positiva. Resterebbe da
verificare se furono fattori economici derivati dalla crescita
demografica degli anni precedenti il 1.914, a stimolare i governi a
cercare una soluzione con la guerra alle imminenti crisi interne.
Ciao
Ad'I
Post by piotr[bibliog: Fagan, La lunga estate, ed. Codice 2005; Diamond,
Collasso, ed. Einaudi; Winchester, Krakatoa, ed. Longanesi;
Corazzon, I piu' grandi eventi meteorologici, ed. Alpha
test; Cipolla, Uomini, tecniche, economie, ed. Feltrinelli -
non e' un granche', ma meglio che niente]